Tutti i nomi del mondo




Autore: Eraldo Affinati, classe '56, a sensazione è uno a cui piace camminare, www.eraldoaffinati.it
Editore: Mondadori, www.librimondadori.it

“ Tutti i nomi del mondo” è l’unico libro che mi ha causato un eczema alla caviglia sinistra perché pur di non girare le pagine farcite di nomi stranieri, romanesco e punti esclamativi ho preferito martoriarmi la caviglia con le unghie ma il libro andava letto a causa di un esame universitario quindi o mi facevo scornare dall'autore o domavo la sua scrittura fatta di salti temporali, colpi bassi e personaggi che entrano nella storia come incursori dei NAVY SEALS.
Mi sono grattato meno e ho sfogliato qualche pagina in più capendo che “ Tutti i nomi del mondo” è il classico libro che gli studenti non dovrebbero mai e poi mai leggere a scuola perché è un libro che con la scuola “normale” non c’entra nulla invece ogni professore di fronte all'opera di Affinati dovrebbe diventare carta assorbente di ogni goccia di passione, senso etico ed umana cultura che trasuda da “ Tutti i nomi del mondo”, un libro che ti sventra le emozioni.
Leggiamo un monologo che diventa coro in un dialogo con chi non c’è più e con chi ci sarà per sempre perché ha lasciato dolci cicatrici di ricordi.
E’ un libro sul potere della parola e dell’incontro che diventano formativi ed inclusivi per chi è senza i mezzi conoscitivi.
Le 280 pagine di Affinati sono un autobus che carica e scarica pendolari, incontri di volti che hanno un nome (26 nomi come le lettere dell’alfabeto) e una storia da raccontare sotto la costante supervisione di Ottavio, borgataro un po’ pasoliniano e un po’ ragazzo di Barbiana, che come un controllore oblitera la verità delle storie che ascolta, storie di mondi lontani ma in cui lui si rispecchia, lui che si sente un estraneo quando dalla periferia visita il centro di Roma.
Affinati fa carotaggi narrativi estraendo stratificazioni di storie dalla Romagna all'Afghanistan facendole dialogare in una linguaggio frantumato come la vita che racconta, quella dei suoi studenti della “Penny Wirton” e quella dei suoi parenti mai conosciuti tanto italiani ma tanto stranieri nella Capitale.
 “ Tutti i nomi del mondo” è un libro di scarpe consumate e sudore ( la Futa, la Romagna, Berlino) con una scrittura che dà voce alle relazioni necessarie per costruire un sapere utile alla formazione non fatta da traguardi e titoli accademici, ma da capacità di giudizio e dignità che gli studenti del Mondo Disperato hanno la possibilità di costruirsi in quel porto d’incontri che è scuola “Penny Wirton”, possibilità che forse Nonna Quirina non ha mai avuto una volta arrivata a Roma “ a servizio”, ragazzina con una “ famiglia smembrata” tanto da non potersi permettere nemmeno il lusso della nostalgia.
Nonna Quirina spaesata, costretta a difendersi fin da bambina “ senza affetti e senza carezze” che però le restituisce l’Autore raccontandone la storia e grazie alla distanza che solo il tempo sa mettere, il racconto lenisce una ferita familiare che si tramanda da generazioni.
Il potere della narrazione si esplicita nella storia del nonno Alfredo Cavina che un bilancio della vita non ha mai fatto in tempo a farlo perché caduto sotto i proiettili nazisti, ma è Affinati che si carica sulle spalle il peso emotivo di un’esistenza spezzata, è Affinati che racconta dei suoi alunni scappati dalla guerra e della sua famiglia in guerra con i ricordi.
“ Non ti accontenti di ciò che senti. Vuoi mettere alla prova le tue emozioni. Altrimenti non scrivi. Questo, tal dèg me, significa essere anti-fascista”, dice il nonno Alfredo al nipote che non ha mai conosciuto.
La scrittura di Affinati ricompone frammenti di vita facendone un mosaico che mette pace tra i ricordi, in modo tale che chi non c’è più non sia solo singhiozzi e rimpianto perché “ tutto si perde, lo sai, ma tu non rinunciare a raccoglierlo”.
Per muoversi dentro a “ Tutti i nomi del mondo” serve una bussola rotta e farsi trascinare dai gorghi e dalle rapide emotive, è un libro che all'inizio può sembrare difficile ma che non possiamo rinunciare di leggere ( eczema permettendo).

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