La ragazza del convenience store
160 pagine dentro un piccolo grande universo di domande da cui, almeno una volta nella vita, siamo scappati tutti. E' il Giappone ma potrebbe essere ovunque.
Autore: Murata Sayaka (una che vince carrettate di premi).
Nella routine di protocolli che governano la quotidianità di un piccolo
market giapponese, Keiko Furukura porta avanti una sua rivoluzione silenziosa
avendo, fin da piccola, compreso di non comprendere perché un uccellino morto
nel parco non si possa mettere in forno o perché sia sconveniente prendere a
badilate i bambini. Keiko rivendica l’incapacità di uniformarsi all'assurda
richiesta di fare carriera, sposarsi e mettere al mondo un figlio.
Oppressa dalle domande delle poche amiche a cui non vuole dare risposte
pre-confezionate ma nemmeno procurare loro un dispiacere rispondendo con la
verità di chi non trova l'ombra di un proprio riflesso nello specchio della
società, decide di accettare l’unica proposta lavorativa ricevuta: la commessa
part-time in un konbini aperto H24, e lì rimane per diciotto
anni coltivando la sua normalità a ore.
Keiko si sente al riparo da ogni imprevisto nella relazione con l’altro
dentro l'acquario umano del konbini, in cui si tuffa ogni giorno al
grido di "irasshimase!” che accompagna il sorriso di
benvenuto ai clienti.
Gli scaffali di onigiri e il banco delle offerte sono il
campo di battaglia in cui Keiko è un Samurai vittorioso protetta dall'armatura
della sua divisa da commessa, fino a quando il capo e le colleghe una sera la
invitano fuori a bere qualcosa. Keiko è spiazzata, per diciotto anni non è mai
uscita con le colleghe, non è mai uscita con nessuno in realtà.
Lei è una commessa del konbini che ha iniziato a coprire anche il turno di notte.
Perchè le chiedono di uscire? Come se pensare di bere qualcosa con le colleghe “...fosse più importante dei nostri onigiri in offerta a cento yen”.
Lei è una commessa del konbini che ha iniziato a coprire anche il turno di notte.
Perchè le chiedono di uscire? Come se pensare di bere qualcosa con le colleghe “...fosse più importante dei nostri onigiri in offerta a cento yen”.
Come se un lavoro e una divisa non fossero già una risposta alle troppe domande.
L’autrice Murata Sayaka racconta una Nazione racchiusa in un market e
dipinge con il personaggio di Keiko Furukura, d’ispirazione autobiografica, una
pedina acuta e ironica fuggita dallo scacchiere e sebbene rimanga un piccolo
ingranaggio di un sistema che non comprende, è un ingranaggio tanto piccolo
quanto invisibile da confondersi ed essere un tutt'uno con la musica del konbini, in
armonia con se stessa e con le domande che non le vengono fatte
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